Capitolo [part not set] di 39 del racconto Spy cam

di Claudia Effe

Capitolo 22

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***

Martina si accese una sigaretta e ne offrì una a Sandro, che rifiutò.

“Sto smettendo – rispose – Sai, con il bimbo in arrivo”.

Lei annuì. Che buon padre di famiglia, eh!

“Senti, io non voglio che tu pensi che io faccia questo di mestiere – gli disse – È un momento, okay?”.

“Per me non c’è nessun problema – disse lui alzandosi dal letto – Come ci siamo detti, tutto ciò non è neppure avvenuto”.

“Invece il problema c’è per me – ribattè Martina – Io non sono una zoccola, sia chiaro!”.

Sandro prelevò i pantaloni dal pavimento, sorridendo.

“Stai facendo tutto tu. Mi hai avvicinato al centro commerciale, mi hai proposto di venire a letto con te e ora sembra quasi che sia colpa mia”.

“No, non è colpa tua, ma io non sono una zoccola. Siamo d’accordo?”.

L’uomo si abbottonò la camicia e la infilò nei pantaloni.

“Siamo d’accordo. Ora, siccome non sei una zoccola, ti lascerei i soldi. Hai detto trecento?”.

Martina colse l’ironia dell’amico ma non replicò. Non aveva argomenti.

“Il supplemento per l’anale è trecentocinquanta”, disse.

Sandro la guardò con disapprovazione, ma prelevò i soldi dal portafoglio e li appoggiò sul comodino.

“Ti saluto, bella. Sono stato bene con te, nel caso ti interessasse”.

Martina non commentò, ma si limitò a salutarlo con un cenno della mano.

Prese i soldi, li contò e li mise nella borsetta.

Tralasciando le implicazioni morali, in venti minuti scarsi aveva guadagnato trecentocinquanta euro.

Non male, considerando che Sandro non era neppure così brutto.

Spense la sigaretta e si diresse verso la doccia.

***
Luca stava pensando a Loredana quando ricevette la mail di Alberto.

Quell’uomo lamentava la cessazione delle trasmissioni di Martina e lo invitava a rimetterle in onda.

Non aveva nessuna voglia di parlarne, non in quel momento, così rispose in maniera spiccia.

“È una scelta della ragazza, io non posso più farci nulla. Mi spiace”.

Perché Loredana era stata così fredda?

È vero che per certi versi era una transazione commerciale, però lei era stata bene con lui, era evidente.

Lui era stato premuroso, non gli sembrava di averle mancato di rispetto.

Alla fine, era comunque stata lei ad accettare.

Sentì il suono di una nuova mail.

“Sono sicuro che hai argomenti sufficienti per persuaderla. Se è un problema di soldi posso dare un contributo”.

Ma per chi lo aveva preso? Problemi di soldi?

Gli rispose seccato.

“Ci sono migliaia di siti di webcam, cercatene un altro. Qui è finito”.

Si accese una sigaretta, e per associazione di idee si collegò con le telecamere di Martina.

Era nuda nel letto e stava parlando con un uomo che lui non aveva mai visto.

L’uomo prese dei soldi dal portafoglio e li appoggiò sul comodino di Martina.

Luca scosse la testa.

“Che cazzo stai facendo? – le disse mentalmente – Ora ti sei messa anche a battere?”.

Nuovamente una mail.

“Lo decido io se è finito. E già che parliamo di fine, parliamo anche di inizio. Perché sono sicuro che le webcam che hai messo in casa di Martina non sono le prime della tua carriera. Vuoi che metta la pulce nell’orecchio a qualcuno che conosco, che vada a controllare le abitazioni di tutti quelli a cui hai cambiato la serratura ultimamente?”.

Luca aspirò a lungo dalla sigaretta.

Forse bluffava, ma sicuramente ci aveva preso.

Non erano le prime, infatti, e le sue precedenti imprese erano ancora installate nelle rispettive abitazioni, anche se non funzionanti.

Non era il caso di farlo incazzare.

“Credimi, sono il primo ad essere dispiaciuto di quanto capitato – rispose – ma Martina sembra essere irremovibile e non è questione di soldi. Però ho una cosa nuova tra le mani”.

Pensò nuovamente a Loredana.

Sarebbe suonato male se l’avesse invitata a cena?

Quello che c’era stato tra loro era lavoro, nulla vietava che si prendessero un po’ di tempo per conoscersi.

Lui l’aveva già vista nuda e l’aveva toccata, ma perché non provarci?

Quanta gente si era conosciuta in maniera bizzarra e poi aveva cominciato a frequentarsi?

Prese la scheda con il filmato e la inserì nel computer.

Era venuto un video di buona qualità, non avrebbe dovuto lavorarci sopra.

Poi la gente amante del genere apprezzava maggiormente un lavoro un po’ grezzo, a testimonianza dell’autenticità.

Montò una breve sigla e lo caricò on line, quindi inviò via mail il link al suo misterioso interlocutore.

Se lo menasse su Loredana, magari invidiandolo anche.

Sbirciò fugacemente Martina che si faceva la doccia e caricò il secondo video.

Purtroppo l’utilizzo di una sola telecamera statica era limitativo: l’espressione che aveva avuto Loredana quando era venuta era stata fantastica.

Portò la riproduzione agli ultimi minuti, quando la stava tormentando con il vibratore.

Si era sentito veramente trasportato, ci era mancato poco che si abbassasse i pantaloni e la possedesse lì, attaccata alla parete.

Come avrebbe reagito lei?

Basandosi sull’umore che aveva quando se ne era andata, forse non sarebbe stato il caso, ma era indubbio che, durate, lei era stata parecchio partecipe.

Non aveva un uomo, chissà da quanto tempo non scopava?

Si slacciò i pantaloni e lo tirò fuori, già duro.

Forse avrebbe fatto meglio a mettere una posta in palio per la sfida, tipo che se fosse venuta avrebbe dovuto pagare pegno.

Una cosa simbolica, tipo un pompino.

Si accarezzò con la mano. Solo a pensare certe cose si sentiva già al limite.

Secondo Luca, Loredana era una brava con la bocca, e doveva anche essere sportiva a letto.

Quello che aveva fatto quel pomeriggio non era da poco, e se l’era cavata alla grandissima.

Osservò sul monitor se stesso che le palpava le tette.

Non aveva un seno grande, ma molto bello.

Si scoprì a punta del pene e se la accarezzò.

Se si fosse fatta nuovamente viva l’avrebbe sottoposta ad una prova più impegnativa, qualcosa che avrebbe permesso anche a lui di venire.

Chiuse gli occhi e lasciò che la sua mano scorresse ancora.

***

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