Capitolo [part not set] di 39 del racconto Spy cam

di Claudia Effe

Capitolo 23

Questo contenuto è riservato a un pubblico adulto. Proseguendo nella lettura dichiari di avere almeno 18 anni.

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***

A quattro giorni di distanza dalla messa in rete del nuovo sito, Luca avrebbe potuto definire l’esperimento come “un successo clamoroso e inaspettato”.

I due video di Loredana avevano registrato oltre trecento download; in aggiunta, il giorno prima si era presentata Ramona, una mamma quarantenne che si era fatta riprendere dal marito mentre Luca le faceva il solletico nuda.

In pochi giorni aveva guadagnato oltre quattromila euro, cifra che gli stava facendo considerare l’idea di abbuonare del tutto il debito a Loredana e provare ad avere con lei un rapporto “normale”.

Lei gli aveva mandato un messaggio il giorno prima dicendo che si sarebbe fatta viva in settimana, ma – pur attraverso un SMS – aveva percepito della freddezza.

Guardò l’orologio: di lì a qualche minuto si sarebbe presentata una nuova aspirante modella.

L’aveva contattato lei direttamente attraverso il sito.

Doveva fare attenzione: il successo del sito era determinato dal carattere amatoriale dello stesso, ed era bene non arruolare professioniste.

Proprio in quel momento il suo dipendente, Mario, venne ad avvisarlo che c’era una ragazza per lui.

“Falla entrare”, disse.

Una giovane donna, molto semplice e molto sorridente, entrò nella stanza e si sedette di fronte a lui.

Luca prese un blocco per gli appunti e si apprestò a tracciare il profilo della nuova venuta.

“Come ti chiami?”, domandò.

“Anna”, rispose lei.

“Di dove sei?”.

“Milano”.

“Sei maggiorenne, vero?”.

“Certo”.

Luca posò la penna e si distese sulla sedia.

“Sei qui perché hai visto il sito, mi hai scritto. Come mai hai scelto di presentarti? Cosa ti è piaciuto?”.

La ragazza si produsse in una risata nervosa.

“E’ un po’ imbarazzante”, disse abbassando lo sguardo.

“Stai tranquilla – cercò di rassicurarla Luca – E’ imbarazzante anche per me”.

La giovane donna diede un colpetto di tosse e riacquistò padronanza di sé.

“Okay. In realtà è molto semplice: sul sito ho visto realizzate molte mie fantasie. Fino ad ora avevo visto queste cose solo su siti stranieri, ma quando ho capito che era un sito italiano mi sono detta: “Perché non approfittarne?””.

Luca si sentì inorgoglito da questa affermazione. Evidentemente ci aveva visto giusto.

“Cosa ti è piaciuto di più?”.

La ragazza sorrise, apparentemente sollevata di poterne parlare liberamente.

“Tante cose. L’essere legata, il solletico, il piacere misto alla sofferenza….”.

Luca annuì colpito.

“Guarda, visto quello che mi dici, avrei qualcosa in mente per te. Mi rendo conto che ti do poco preavviso, ma se tu riuscissi a passare questa sera…”.

Anna annuì entusiasta.

“Nessun problema, questa sera va benissimo”, rispose.

Luca segnò su un post-it l’indirizzo del magazzino e lo consegnò alla ragazza.

“Bene, ci vediamo in questo posto. È solo qui dietro, lo troverai senza problemi”.

La ragazza prese il post-it, lo piegò e lo mise in tasca, quindi alzò il pollice.

“A più tardi allora!”, lo salutò, estremamente di buon umore.

Luca si abbandonò sulla sedia, quasi incredulo di quanto appena capitato.

Anna era veramente una bella ragazza, e la sola idea che una creatura come quella avesse deciso di rimettersi nelle sue mani gli suonava ancora incredibile.

Avrebbe dovuto avere quella idea anni prima, riflettè.

Prese il blocco e staccò la pagina su cui aveva scarabocchiato due appunti su Anna.

“Anna di Milano – pensò – Mi chiedo se siano i suoi dati veri. Magari avrei dovuto chiederle un documento e farle firmare una liberatoria”.

Appallottolò la pagina e la gettò nel cestino.

Prima di mettersi a lavorare al progetto per quella sera voleva caricare il video in cui Martina si prostituiva sul forum, quello da cui era iniziato tutto.

Aprì il computer e per una mezz’ora non pensò alla ragazza che aveva appena incontrato.

Non sapeva che, se le avesse effettivamente chiesto un documento, avrebbe scoperto che non si chiamava Anna e non era di Milano.

Si chiamava Alina, era di nazionalità rumena ed era la sorella minore di Loredana.

E in quel momento stava camminando rapidamente verso casa con il cuore in tumulto.

La sera prima Loredana si era recata al lavoro senza lasciarle la cena pronta.

Non era la prima volta che capitava, però Alina non aveva potuto non notare come, da qualche giorno, la sorella fosse particolarmente assente, come se avesse qualche pensiero per la testa.

Suppose che Loredana fosse ancora sconvolta dall’incontro con il signor Agnello di qualche giorno prima.

Anche lei lo era, ma riponeva molta fiducia nella sorella maggiore: le aveva detto che ce l’avrebbero fatta, e si fidava di lei.

Si collegò ad Internet in cerca di qualche ricetta facile da preparare in pochi minuti, rammentando di aver trovato qualche giorno prima il tutorial del risotto con zafferano e gamberetti.

Aprì la cronologia e scorse le ultime pagine visitate.

Rimase stupita nel trovare, nell’elenco, ripetute visite ad un sito totalmente sconosciuto.

Colta dalla curiosità, aveva aperto una delle pagine.

Il browser aveva mostrato una pagina a tinte forti, in cima alla quale era scritto, con toni forse un po’ troppo lirici: “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”.

Poi, appena sotto: “Bellissime ragazze tormentate per il vostro (e loro) piacere”.

Aveva cliccato su “entra” ed era stata proiettata nella home page di un sito il cui argomento era fin troppo facilmente intuibile.

Sulla sinistra una serie di pulsanti indirizzava alle modelle, i video in vendita, il forum e i contatti.

Alina cliccò sul primo tasto e non poté trattenersi dallo strabuzzare gli occhi quando vide che una delle due modelle presenti sul sito si chiamava “Lory” e – seppur poco nitida nel piccolo quadrato della preview – era chiaramente sua sorella.

Cliccò con mano incerta sul volto di Loredana e attese che nel piccolo riquadro venisse caricato un estratto da un video più lungo.

Trattenendo il fiato vide sua sorella perdere tutti i vestiti, pezzo dopo pezzo, mentre un uomo mascherato le faceva il solletico.

Perché si era prestata a quel supplizio?

Non sembrava triste, però. Anzi.

Aprì il secondo filmato.

Questa volta Loredana era già nuda e legata alla parete, mentre lo stesso uomo mascherato la toccava e la portava a venire.

Anche in questo caso la sorella sembrava tutt’altro che sofferente.

Un ulteriore filmato, oltre tutto, la mostrava contenta e sorridente; anzi, invitava addirittura la gente a scriverle per dirle se avessero voluto rivederla.

Alina chiuse il video e distolse lo sguardo dal computer con molti interrogativi in testa.

Come era arrivata sua sorella anche solo a conoscere quel mondo?

Perché non le aveva detto nulla?

Solo quando vide che, in alto a destra, il simbolo di una busta lampeggiava, capì che entrando nel sito era stata automaticamente riconosciuta come Loredana.

Cliccò sopra alla busta e venne portata alla pagina della posta.

Alcuni utenti del sito avevano lasciato a sua sorella dei brevi messaggi.

Davide le diceva che era “semplicemente fantastica”, Charles le dedicava una piccola composizione in cui le dava della cagna in calore e fantasticava di farle colare della cera sulla pelle.

Quasi trasalì quando squillò il telefonino.

Era Alex, il suo ragazzo.

“Vengo da te? Sei sola?”, le chiese.

Alina si guardò attorno, come se lui potesse osservarla, poi mentì: “No, ci sono mia sorella e alcuni amici”.

“Allora esci, ti passo a prendere”, la invitò.

“No, grazie, preferisco stare con loro”.

“Ci sono degli uomini?”, la incalzò lui.

“Sì, tre. E due donne”, inventò Alina.

“C’è un uomo in più, quindi. È per te o per tua sorella?”, insistette Alex.

“Per nessuna delle due. Ora devo andare”, si spazientì lei.

Chiuse la comunicazione.

Alex era un bravo ragazzo e gli voleva bene, ma era troppo geloso.

E comunque quella sera non aveva voglia di uscire.

Doveva capire il motivo per cui sua sorella si era prestata a quelle pratiche.

Le venne la tentazione di chiamarla, ma accantonò l’idea.

Se avesse voluto parlargliene lo avrebbe fatto, inoltre chiamarla sul lavoro non avrebbe fatto altro che innervosirla.

Si collegò ad Hotmail.

Conosceva a memoria sia l’indirizzo mail che la password di Loredana; tra loro non c’erano mai stati segreti di quel genere.

Entrò nella sua casella di posta, scartò tutte le mail che offrivano promozioni e sconti e la sua attenzione fu attirata da un messaggio arrivato da pochi giorni.

L’oggetto era: “Compenso video e aggiornamento debito”.

Il testo era molto scarno: il mittente informava Loredana come i due video sarebbero stati pagati cinquecento euro e come il debito ammontasse di conseguenza a quattromilacinquecento euro.

Quattromilacinquecento euro, ecco perché lo stava facendo!

Alina si sentì stringere il cuore.

Sua sorella si spaccava la schiena ogni sera a servire ai tavoli e ora si faceva anche seviziare on line per tirare su qualche soldo; il tutto mentre lei, Alina, non faceva nulla se non andare a scuola.

Neppure troppo bene, tra l’altro.

Tornò sul sito e si portò sul forum.

C’erano due conversazioni dedicate a Loredana: una si chiamava semplicemente “Lory”, l’altra “Quella figa bionda”.

Le aprì e le scorse rapidamente.

Il tema era molto di base: quanto fosse bella Loredana e in che maniera i vari utenti se la sarebbero fatta.

Alcuni dichiaravano – anche con un certo orgoglio – di essersi masturbati guardando i video.

Uno aveva inserito una foto del suo pene eretto appoggiata sullo schermo del computer proprio in corrispondenza del volto di Loredana,

Chiuse anche il forum, riconoscendo loro comunque una ragione: sua sorella era una bella ragazza e avrebbe meritato di avere un uomo accanto a lei.

Certamente non come l’ultimo, che l’aveva presa in giro e tradita ripetutamente.

Una piccola finestra si aprì in basso a sinistra.

Era una chat ed era stata aperta dall’utente Poldo.

Alina ingrandì la finestra.

Poldo: “Sei veramente tu? Sei Lory?”.

Alina staccò le mani dal computer, come se fosse diventato incandescente.

Poldo: “Ci sei? Non ti ho mai vista on line”.

La ragazza digitò rapidamente.

Lory: “Sì, sono io”.

Poldo: “Sono contento di parlare con te. Sei bellissima!”.

Alina aveva il respiro affannoso.

Lory: “Grazie”.

Poldo: “Dove sei in questo momento?”.

Lory: “A casa”.

Poldo: “In quale parte della casa?”.

Alina si guardò attorno. Il tavolo della cucina non era sicuramente molto sexy.

Decise di inventare.

Lory: “Sono sul letto”.

Poldo: “Mmmm. Come sei vestita?”.

Alina sorrise. Se doveva fare quella stronzata, almeno che la facesse bene.

Lory: “Sono nuda”.

Si mise a ridere, pensando all’espressione che doveva avere quel tizio in quel momento.

Poldo: “Ce l’ho già duro. Farai altri video?”.

Lory: “Non lo so”.

Poldo: “Spero di sì, sei sicuramente la mia preferita. Sei fidanzata?”.

Alina si chiese cosa rispondere, poi optò per la verità.

Se mai sua sorella fosse stata approcciata nuovamente a quel tizio, almeno avrebbe detto la stessa cosa.

Lory: “no”.

Poldo: “E’ una cosa incredibile, sei veramente bella. È troppo chiedere il tuo numero di telefono?”.

Lory: “Preferisco di no”.

Poldo: “Certo, lo immaginavo. Sei da sola?”.

Lory: “No, c’è mia sorella nella sua stanza”.

Poldo: “Siete due sorelle! Tua sorella è bella come te?”.

Alina sorrise.

Lory: “Anche più bella”.

Poldo: “Wow! Allora devi convincerla a fare dei video anche lei, sareste strepitose!”.

Lory: “Magari gliene parlerò”.

La ragazza deglutì. Aveva fatto bene a parlare di se stessa a quel tipo?

La chat scaricò un allegato.

Alina lo aprì e lo schermo venne coperto dalla foto di un pene eretto.

Poldo: “Questa è per te e tua sorella e per le sensazioni che mi provocate”.

La ragazza rise, coprendosi la bocca con una mano come faceva da bambina quando assisteva a qualcosa di scabroso.

Lory: “Grazie, lo prendo come un complimento”.

Avrebbe potuto farlo anche lei?

In fin dei conti, cosa era successo a Loredana? Le avevano fatto il solletico e l’avevano masturbata.

Nessuna delle due pratiche sarebbe stata nuova per Alina.

Certo, sarebbe stata on line, ma se si fosse iscritta con un altro nome, con altri dati…

Poldo: “Ti stai toccando?”.

Lory: “Sì”.

Alina rise della situazione.

Era completamente vestita, appoggiata al tavolo della cucina, e quel tizio dall’altra parte si stava facendo una sega pensando a lei.

Pensando a Loredana, a dire il vero.

Forse sarebbe stato più gratificante se avesse pensato veramente a lei, ad Alina.

Cliccò sul tasto “Contatti”.

C’era un piccolo form da completare; essenzialmente nome, cognome e motivi per cui era interessata.

Era interessata?

Era curiosa, sicuramente.

Riempì i campi, quindi si creò in Hotmail un indirizzo di posta ad hoc per ricevere risposta.

Inserì la nuova mail nel campo dedicato e premette invio.

Aveva il cuore che batteva forte.

Aveva fatto una cazzata?

Se lo era, non aveva fatto altro che seguire le orme della sorella, la quale era tutt’altro che una persona stupida.

Se Loredana si era iscritta, era perché pensava che non ci fossero rischi.

E poi non poteva sopportare che sua sorella si accollasse tutti i debiti che avevano.

Pensò alla visita del signor Agnello e le vennero i brividi.

La prossima volta sarebbe toccato a lei, e non lo avrebbe sopportato.

Poldo: “Ci sei ancora?”.

Lory: “Sì”.

Poldo: “Io sto venendo pensando a te”.

“Magari tra poco potrai veramente masturbarti su di me”, pensò Alina.

***

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