di Letstry
3. Casting
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La mattina del lunedì era arrivata, Anna e Lucia dovettero alzarsi alle sei e trenta per prendere prima l’autobus e poi il treno. Raggiunsero Padova verso le nove, avevano appuntamenti per far vedere la casa fino al primo pomeriggio. Visto l’anticipo, si avviarono a piedi dalla stazione e in poco più di venti minuti arrivarono. L’appartamento non era distante da Prato della Valle. Quando vi entrarono, ricordarono subito perché lo avevano scelto: era bellissimo. Da un’occhiata più razionale si capiva che era stato riadattato in modo da poter ospitare tre studenti, infatti lo stanzone da quaranta metri quadri doveva essere la zona giorno e l’attuale salotto, una camera matrimoniale.
Alle dieci arrivò la prima ragazza: una morettina piuttosto bassa, in tuta attillata di tessuto tecnico, scarpe da ginnastica e fronte imperlata di sudore.
-Salve ragazze, sono Marta-, si presentò allegra con un accenno di fiatone, dando la mano a entrambe. La fecero entrare e iniziarono a mostrare le stanze, a indicare quali fossero le spese e i dettagli del contratto che era stato fatto e che avrebbe dovuto firmare. Marta era molto simpatica e dava segno di apprezzare la casa.
-Davvero bella, ragazze, e anche il prezzo non è male. Non conoscevo la via, però venendoci a piedi mi sono resa conto che è troppo distante. Farò Lettere, la maggior parte delle lezioni le avrò al Maldura e per il primo anno vorrei abitare più vicino visto che i miei non vogliono che usi la bici… sì, non chiedere!- continuò esasperata a un’occhiata sbalordita di Anna. -Ma i miei sono così e almeno per il primo anno vorrei accontentarli, quindi mi dispiace di avervi fatto perdere questo tempo, ma almeno mi sono fatta un’idea. Siete state davvero carine.-
-Tranquilla!- risposero le sorelle. -Siamo state contente di conoscerti.-
Si congedarono e le chiusero la porta alle spalle.
-Peccato, mi stava simpatica- sospirò Anna lasciandosi cadere sul divano.
-Sì, non era male e hai visto? Lei va a correre, altro che te!-
-Parla la sportivona! Piuttosto, ci abbiamo messo poco, meno di venti minuti e abbiamo fissato gli appuntamenti a un’ora uno dall’altro. Che si fa ora?-
-Boh! Accendi la tv che vediamo se c’è qualcosa di carino.-
In anticipo suonò il campanello. Fecero salire Arianna, una ragazza bionda molto alta e magra, forse troppo. Di nuovo il giro della casa, le spiegazioni e i saluti. Fu così ogni ora fino alle quindici. Conobbero Alessia, Valeria, Gianna e Federica. Alessia non piaceva a nessuna delle due, era esattamente il tipo che pochi giorni prima si erano dette di evitare per vivere serenamente: quando parlarono del bagno, infatti, la prima cosa che notò fu come fosse troppo piccolo e soprattutto unico in tutto l’appartamento. Disse quindi che avrebbero dovuto certamente fare i turni per lavarsi e truccarsi la mattina, in modo da perdere meno tempo possibile. Gianna invece era una ragazza alternativa: ciuffo dipinto di verde abbinato a vestiti dai colori improbabili. Quando propose di spostare i letti nella stanza più piccola per avere un bellissimo salone disponibile per le feste fecero di tutto per farle capire che no, non si poteva. Dopotutto erano lì per studiare e in più non erano nemmeno due ragazze amanti del casino a ogni costo. Una festa poteva andare bene, poi però basta per un po’. Valeria e Federica invece erano a posto ed entrambe si erano dimostrate davvero interessate al posto in tripla. Dovevano quindi decidere quale sarebbe stata la loro nuova coinquilina:
-Che dici?-, chiese Anna a Lucia quando salutarono l’ultima ragazza. -Valeria o Federica?-
-Per me andrebbero bene entrambe, mi sono simpatiche e credo potremmo andare d’accordo facilmente.-
-Sì, hai ragione… anche se… –
-Cosa?-
-Non so, Valeria mi piace di più… –
-Perché? Ti pare più tranquilla?-
-Sì, ma non solo per quello, mi piace proprio, è bella! Se anche a te va bene, dì di sì a lei e avvisa le altre visto che hanno il tuo numero. Se non ti secca, andrei a farmi una doccia prima di tornare a casa- e si avviò verso il bagno lasciando la sorella a riflettere, sorpresa dalle sue ultime parole. In fondo però anche a Lucia Valeria aveva dato un’impressione migliore, quindi seguì le istruzioni di Anna e chiamò. Valeria ne fu molto contenta. Avevano trovato la terza coinquilina.
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Valeria era tanto timida quanto era bella. Alta, viso semplice dai lineamenti dolci, il naso e le guance piene di lentiggini e i capelli rossi, quasi arancioni, che le scendevano sulle spalle, leggermente mossi. Il corpo snello, curve al punto giusto. Vestiva in modo molto semplice, come se fosse esclusivamente una necessità, non un interesse. Praticamente non usava trucco. Questo suo sbadato disinteresse nel mettere in mostra la sua bellezza, però, non faceva altro che renderla ancora più carina. Cominciarono ad abitare insieme dal primo di ottobre quando tutte e tre già frequentavano i corsi. Anna aveva passato il test a biologia mentre Valeria era entrata a farmacia.
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