Capitolo [part not set] di 10 del racconto Alessandra

di Monsterdark

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3. La vacanza – parte 1

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L’episodio del guardone ben presto diventò un piacevole ricordo e nulla più, la nostra vita riprese normale da giovane coppia innamorata e felice.

Per festeggiare il nostro primo anniversario, decidemmo di regalarci una settimana di vacanza insieme; la ricorrenza era alla fine di gennaio, per cui optammo per un paese caldo per spezzare l’inverno torinese e scaldarci un po’ le ossa. La meta prescelta fu Lanzarote, splendida isola di origine vulcanica dell’arcipelago delle Canarie. Già solo guardando il depliant dell’agenzia sognavamo le spiagge incontaminate di sabbia nera, il sole, l’oceano e poco turismo… insomma non vedevamo l’ora di partire.

Prima della partenza mi recai in un rinomato negozio del centro per comprare un costume da regalare alla mia bella per l’occasione; sapevo già cosa mi interessava, per cui fu facile spiegare alla commessa quale modello volevo, di colore bianco, con il sotto a perizoma e il reggiseno a fascia finemente lavorato con ricami di filo dorato. Alessandra ne fu entusiasta, lo provò immediatamente improvvisando una breve sfilata prima che, ammaliato dallo spettacolo, non la buttassi allegramente sul letto per vedere se era facile sfilarglielo. Facemmo l’amore giocosamente, felici dell’imminente partenza.

Il viaggio fu comodo e abbastanza corto, circa quattro ore e all’arrivo la piacevole temperatura di 24 gradi ci accolse insieme all’immancabile vento. Ritirata l’auto a noleggio, ci dirigemmo verso la zona sud dell’isola ammirando l’incredibile paesaggio che ci sfilava accanto, fatto di colline brulle di terra nera, case basse e bianche e qualche basso filare di vite incassato nel terreno per proteggerlo dal vento. Ammirati ed entusiasti, arrivammo al bungalow da noi prenotato e ci facemmo indicare dalla receptionist le spiagge più belle da vedere.

– Le spiagge vicino alle zone turistiche sono molto comode e attrezzate, ma sono molto frequentate anche in questo periodo dell’anno. Se vi interessano delle spiagge più selvagge, invece, vi consiglio Punta Papagayo, zona moto più bella ma con meno servizi. È anche la zona più frequentata dai nudisti.

Ringraziammo dei suggerimenti e ci recammo in camera.

– Amore, le spiagge nudiste!- mi sorrise ammiccante Alessandra.

– Lo so amore, in effetti da queste parti il nudismo è accettato e molto più frequente che da noi.

– Dai, ci andiamo? Così vediamo come sono…

– Amore, per me va bene, ma forse come primo giorno sarebbe meglio non allontanarci troppo e vedere un po’ come funziona l’isola…

– Io ho deciso che voglio andarci, non mettere i bastoni tra le ruote! – mi rispose seccamente.

Un po’ stupito dalla reazione scontrosa e desideroso di far cominciare la vacanza con il piede giusto, acconsentii ed in breve partimmo verso la spiaggia.

Effettivamente lo spettacolo offerto dalle spiagge quasi completamente deserte e dalle calette nascoste nella roccia era mozzafiato. Dopo aver parcheggiato, raggiungemmo a piedi la spiaggia con una breve scarpinata e trovammo ad attenderci l’oceano e poche persone sparse su tutto lo spiaggione. Liberatici velocemente di tutti gli indumenti, ci stendemmo a prendere il sole e a rilassarci lasciandoci avvolgere dal calore e dalla quiete per quasi tutto il pomeriggio, intervallato da qualche passeggiata sul bagnasciuga. Vedere Alessandra nuda che camminava con naturalezza in un luogo pubblico era estremamente erotico e gli effetti di tale spettacolo non tardarono a farsi notare; visto il principio di erezione, decisi di buttarmi in acqua per non dare troppo spettacolo.

Nuotai per una ventina di minuti, poi con bracciate lente e rilassate mi diressi verso riva. Notai allora Alessandra che, in piedi, chiacchierava con una coppia che stava posando borse e asciugamani, chiaramente erano appena arrivati; vederla chiacchierare nuda con altre persone, con il lui della coppia che non faceva nulla per mascherare gli sguardi sul corpo della mia donna, mi fece venire un crampo allo stomaco. Rimasi in acqua ad osservare la scena, vedendo la coppia presentarsi e pian piano spogliarsi completamente; lei era carina, capelli scuri, non molto alta ma formosa, forse qualche chilo di troppo ma comunque molto gradevole. Lui era un bell’uomo, alto, ben piazzato ma non palestrato, rasato e con un tatuaggio sulla spalla. Vedere anche loro nudi chiacchierare con Alessandra mi fece un attimo riflettere sul fatto che in una spiaggia nudista era normale chiacchierare senza vestiti, quindi calmai la fitta di gelosia ed uscii dall’acqua raggiungendo il gruppetto.

– Amore, vieni, ti presento Giulia e Carlo, sono italiani ed appena arrivati come noi! Che fortuna, possiamo girare insieme ed avere un po’ di compagnia!

Ci presentammo e passammo il resto della giornata insieme, chiacchierando piacevolmente.

Il giorno dopo ci trovammo alla spiaggia di buon mattino. La giornata era splendida, e il vento non eccessivo accarezzava la nostra pelle scaldata dal sole. Avevamo comprato entrambi un ombrellone che io e Carlo piantammo nella sabbia per creare una zona d’ombra in cui lasciare le borse frigo con il pranzo, mentre le ragazze chiacchieravano al sole come amiche di vecchia data. Carlo mi era simpatico, uomo istruito e con mille interessi, era una compagnia molto piacevole ed in breve si instaurò grande cameratismo e confidenza; eravamo già un gruppetto unito.

La giornata in spiaggia trascorse serena e gioviale e complici le otto San Miguel che ci spartimmo per pranzo, pian piano anche la confidenza si fece più intima, portandoci a raccontarci qualche piccolo “peccatuccio” passato e parlare apertamente di sesso, con aneddoti e gusti gli uni degli altri. Saranno state le birre, i discorsi o l’eccitazione di affrontare certi argomenti in completa nudità, fatto sta che ben presto loro iniziarono a baciarsi con passione seguiti a ruota da noi due. I baci sempre più focosi non fecero altro che soffiare sulla miccia della nostra passione, e ben presto mi trovai in un appassionato 69 con Alessandra mentre Carlo penetrava Giulia da dietro. Guardare ed essere guardati eccitò moltissimo tutti e quattro, prendemmo spunto gli uni dagli altri fino a che, come se fosse prestabilito, le ragazze si inginocchiarono davanti a me e a Carlo. Inondare i loro visi di caldo sperma fu il coronamento migliore che potessimo immaginare.

La sera Alessandra era un fiume in piena.

Era entusiasta dell’esperienza vissuta e io non ero da meno, riparlandone in camera ci eccitammo da morire e la possedetti sul divano con foga e trasporto finché non urlammo entrambi dal piacere.

Crollati esausti tra le braccia l’uno dell’altra, ci mettemmo a chiacchierare:

– Sai, è stato veramente eccitante… vedere come ci guardavano e come si regalavano piacere mentre lo facevano… mi bagno solo a ripensarci…

– Sì è vero, è stato davvero pazzesco, e a giudicare da come ti fissava Carlo credo che anche lui si sia divertito – la punzecchiai.

– Mi fissava, vero? Beh sono contenta di averlo eccitato, mi fa sentire orgogliosa che si eccitasse vedendomi godere.

– Speriamo che Giulia non se ne sia accorta troppo, non vorrei che si arrabbiasse per la scarsa considerazione…

– Sai, Carlo mi ha detto che vorrebbe rifarlo… e mi ha anche fatto una battuta sul fatto che potreste scambiarvi di posto…

Rimasi di stucco per qualche istante:

– Beh e tu che gli hai detto??? Spero tu gli abbia fatto capire che non è il caso!

– Dai Marco, non ti arrabbiare, ha fatto solo una battuta… e poi che male ci sarebbe? Tante coppie sono scambiste, perché non provare?

– Ale ma che cazzo stai dicendo?? Andresti a letto con uno conosciuto da meno di 48 ore solo per provare?

– Senti non farmi la morale, mi eccita l’idea e vorrei provare…

– Tu sei tutta matta! – sbottai alzandomi e rivestendomi – Vado a prendere una boccata d’aria, ne ho bisogno!! – ed uscii, sbattendomi la porta alle spalle.

Sono quasi sicuro che lasciare da sola la propria donna che ti ha appena confessato di volersi scopare un altro, che risiede nello stesso hotel e che sei sicuro che si farebbe lei senza remore, non sia l’idea più geniale che un uomo possa avere.

Purtroppo in quel momento non ci pensai, troppo accecato dalla rabbia.

***

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