Capitolo [part not set] di 7 del racconto Tentazioni

di Claudia Effe

Secondo capitolo.

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Marina ascoltò il racconto di Veronica in silenzio, sorseggiando ogni tanto dal bicchiere di aperitivo analcolico che aveva di fronte. Era stata convocata con urgenza dall’amica d’infanzia, che ora le stava raccontando dell’insolita proposta ricevuta quel pomeriggio.
Marina prese un salatino da una ciotola, quindi disse: “Io accetterei”.
Veronica sgranò gli occhi: “Accetteresti? Ma tu hai capito di cosa stiamo parlando? Questo con cinquemila euro al giorno mica vuole portarmi con sé per compagnia. Dovrei almeno dargliela, e anche più volte!”.
La ragazza alzò le spalle: “Questo è ovvio. Però sono cinquantamila euro alla fine della vacanza, Vero. Guadagneresti in dieci giorni il doppio di quello che prendi in un anno. Tanto cosa potrà mai capitarti? Gliela dai un paio di volte al giorno, forse anche solo una, se va bene non saranno neppure venti minuti in tutto, e poi ti godi la vita”.
“È facile per te, è mica tua la passera di cui stiamo parlando!”, ribatté Veronica.
“Lo so, certamente. Però, parlo per me, mi è anche capitato di andare con degli uomini che, con il senno di poi, non erano un granché, e l’ho fatto sempre gratis”.
Veronica la guardò in silenzio.
“Con Paolo ti copro io – proseguì l’amica – Gli dici che siamo in vacanza assieme e il problema già si risolve così. Non mi ha mai telefonato nella vita; se mai dovesse farlo in quei giorni io non gli rispondo e poi, alla fine della tua vacanza, gli mando un messaggio con cui gli dico di aver lasciato il telefonino a casa per non essere disturbata”.
Veronica scosse la testa.
“Non è solo quello. È che non sono fatta per cose del genere”, obiettò.
“Non eri fatta neppure per lavorare dal notaio, visto che abbiamo fatto entrambe lo scientifico, eppure lo stai facendo. Non credo ti chiederà di fare cose che non hai già fatto più e più volte nella vita…”, disse facendole l’occhiolino.
“Ho capito. Ma se poi mi fa schifo? Se non mi piace?”.
“È così orrendo ‘sto tipo?“.
"No. Insomma, ha una cinquantina d’anni, un po’ tondetto, stempiato”.
“Si lava? Perché quello potrebbe essere un problema serio”.
“Penso di sì. È sempre venuto in studio ben vestito e curato”.
“Spegni la luce – continuò Marina – immagina di essere a letto con George Clooney e il gioco è fatto. Magari non ti farà strillare di piacere, però non sarebbe né il primo né l’ultimo, credo”.
“No, certo…”, rispose Veronica.
Marina guardò l’ora, a significare che doveva andare.
“Io fossi in te ci penserei. Anzi, se tu gli dici di no, ci vado io, a scatola chiusa”.
Si alzarono e uscirono dal locale.

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