Capitolo [part not set] di 7 del racconto Seaside: Paola

di Carol89

Quarto capitolo del racconto. È Paola che guida il gioco.

Questo racconto è riservato a un pubblico adulto. Proseguendo nella lettura dichiari di avere almeno 18 anni.

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La sera del giorno seguente Mario si trovava nella camera da letto di Paola.

Era steso supino, sul letto della ragazza. Aveva i calzoni slacciati e parzialmente calati, così come le mutande.

Paola, completamente nuda, come mamma l’aveva fatta, era a cavalcioni delle sue anche, il busto eretto, le mani appoggiate larghe sulle cosce, il pene di lui nella propria vulva bagnata e divaricata. Lo cavalcava ritmicamente, andando su e giù con rapidità, a occhi chiusi e labbra aperte, ansimando ed emettendo a intervalli dei gemiti simili a lamenti. I capelli erano raccolti sulla nuca, i muscoli giovani e tenaci si contraevano sodi, i seni turgidi ma piccoli dondolavano nudi sul petto.

Il ritmo aumentò improvvisamente e così i gemiti della ragazza, ora uno ad ogni discesa sul cazzo dell’uomo, che si era ulteriormente ingrossato nella vulva avvolgente. Paola inarcò il busto, alzò il volume dei lamenti di piacere e intensificò la forza delle penetrazioni, accompagnando, sudata, l’uomo al suo orgasmo e raggiungendolo essa stessa pochi istanti dopo.

Un ultimo lamento, dal profondo del petto, la portò a piegarsi in avanti, appoggiando una mano sul petto dell’uomo e tenendo l’altra su un fianco, come un’amazzone in posizione da parata. Restò ferma ad ansimare e riprendere fiato, mentre anche il vecchio ansimava. Anche lui, durante l’orgasmo, aveva fatto dei versi.

Infine Paola si raddrizzò e si sfilò, sollevando una coscia come a scendere da cavallo. Sedette su un fianco, quindi mise i piedi a terra e si alzò in piedi. Il pene semirigido dell’uomo, fradicio, crollò sul suo stomaco, mentre un filo di sperma colava dalla vagina di Paola. La ragazza afferrò un fazzoletto e fermò la fuoriuscita tamponando.
– Adesso vattene – disse bruscamente, mano su un fianco. – Vai a casa dalla tua mogliettina.

L’uomo, il vecchio, guardò quella giovane dea, nuda, lì accanto a lui. Quel corpo giovane e voluttuoso. Le ubbidì. Si infilò il pene sporco nelle mutande, in qualche modo, si alzò in piedi lentamente e riallacciò i calzoni. Fece per allungare una mano verso un seno di Paola, che gli diede una sberla alla mano e gli piantò un indice contro:
– Non ci provare! Vattene.

L’uomo insistette e le palpò avidamente un seno. Paola si scostò rigida e ripeté il monito gestuale.

Rammaricato, l’uomo si diresse alla porta a capo chino.

Uscì di casa senza che nessuno lo accompagnasse. La strada, del resto, la conosceva. Poco dopo, sulla soglia ora aperta della camera di Paola comparve silenziosamente la nonna.

Paola era ancora in piedi, nuda, una mano sulla figa, una su un fianco. La guardò in silenzio, con aria severa.
– Ti ha pagata? – chiese la nonna dopo un momento.
– Mi ha pagata stamattina – tagliò corto la ragazza. – Mi ha dato mille euro.
La nonna annuì impercettibilmente e dopo un altro momento si voltò e se ne andò.

[prosegui al capitolo 5…]

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