Capitolo [part not set] di 3 del racconto La gita

di Adamo Effe

Secondo capitolo del racconto.

Questo contenuto è riservato a un pubblico adulto. Proseguendo nella lettura dichiari di avere almeno 18 anni.

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Intanto, pensi a quali e a quante fantasiose perversioni ti dovrai sottoporre. Pensi fino a dove potrai arrivare. Non hai mai sentito la tua figa così bagnata, così grossa, così aperta, tanto che ti sembra quasi di sentire l’aria che ti penetra. Ti lasci andare sul fianco destro, appoggiandoti a terra con il gomito ed alzando sfacciatamente il ginocchio sinistro così da esibire la figa bagnata in tutto il suo splendore e luccichio.

La tua amica, sedutasi nella giusta posizione per vedere meglio ogni singolo dettaglio del tuo corpo nudo, ti scatta un’altra foto. E tu, invece di rimproverarla, ti presti al gioco ed alzi spudoratamente la gamba sinistra, regalandole così un primo piano della tua figa a gambe aperte.

Ma il flash non scatta… si deve ricaricare. La tua amica ti chiede di aspettare un istante e tu te ne stai lì, in posa, per una manciata di interminabili secondi mentre un paio dei tuoi amichetti sono già stati nel bagno a tirasi una sega ed altri due sono venuti nelle mutande.

Non ti sembra vero di poter dare liberamente sfogo alla tua libidine incontrollata. E presa da questo momento di grazia, quasi non ti accorgi che hai perso un’altra partita.

Le tue amiche si guardano negli occhi, i ragazzi avanzano qualche ipotesi banale, tu incroci le dita e speri che ti facciano fare qualcosa di veramente indecente. E finalmente arriva una proposta eccitante: cos’altro ti potresti togliere se non il pelo?…

L’idea non ti dispiace. Impugni rasoio e sapone ed entri in bagno. La porta rimane aperta. Approfitti per sciacquarti e pulire l’umido cosparso un po’ ovunque. Appoggi un asciugamano sul piccolo sgabello, ti siedi, apri le gambe ed inizi a raderti.

Il rasoio scivola fresco sulla tua pelle rovente stimolandoti ai limiti dell’orgasmo che a fatica riesci a trattenere almeno fino a quando, terminata la rasatura, inizi ad asciugarti. Il morbido premere dell’asciugamano contro il tuo monte di Venere, in un andamento ondeggiante e sensuale come solo tu sai fare, ti fa perdere per un istante il controllo ed un gemito di piacere accompagna l’incontenibile brivido… Un orgasmo dolce, duraturo, inebriante, generoso, che rapisce ogni centimetro del tuo corpo, che esce dai polmoni e ti sconquassa tutta, dalla gola a fin dentro la figa. E ti chiedi come sia possibile godere così tanto. La tua compagna con la macchina fotografica non manca di cogliere l’attimo ed immortalarti in una manciata di scatti.

Ti rialzi in piedi, prendi fiato appoggiandoti al lavandino e ne approfitti per raccogliere i capelli. Guardandoti allo specchio ti accorgi che, ora che è depilata, la tua figa è ancora più bella. Allarghi un po’ le gambe e stringi le natiche portandola in avanti per guardarla meglio. E ti appare in tutto il suo splendore, depilata, fresca, giovane e profumata, indifesa agli sguardi degli altri, arrossata dal piacere e con le labbra che escono aperte e generose, senza il minimo ritegno.

Un respiro profondo ed esci dal bagno, nuda, bella, sorridente, appagata, ancora scossa dall’orgasmo di prima. Tutti ti guardano increduli chiedendosi se tutto questo sia vero o se sia solo un piacevole sogno erotico. Torni a sederti e ti metti a guardare gli altri che giocano, sicura di te, come se più nulla ti potesse turbare.

E ad un certo punto, in questa tranquillità e rilassatezza, quasi ti stupisci nel sentir rinascere dentro di te il desiderio… Pensavi di essere sufficientemente appagata ed invece ecco una piacevole eccitazione impossessarsi nuovamente di te. E decidi di spingerti oltre.

Il tuo respiro torna a fasi pesante. Chiedi di giocare un’altra mano, metti sul piatto un’altra penitenza e in un istante hai già perso. La delicata eccitazione che provavi fino ad un istante prima si trasforma gradualmente in voglia devastante ed infuocata di godere, di godere ancora, di godere di più. Aspetti ansiosa la penitenza.

E l’idea stavolta viene dalla tua compagna, quella che ti ha fatto le foto, che è eccitata quasi quanto te al solo pensiero di quanto stai godendo stasera. Pensando a quello che sarebbe piaciuto fare a lei, a cosa la ecciterebbe di più, a qualcosa di davvero libidinoso… propone che tu vada fino in camera tua e torni indietro, a spasso per l’albergo completamente nuda.

L’idea ti lascia impietrita. Era esattamente quello che sognavi di fare! Come se la tua amica ti avesse letto nel pensiero… I capezzoli si induriscono fino quasi a farti male, il seno si gonfia sfacciatamente, la figa è di nuovo inondata.

Ti alzi in piedi, tutta nuda. Con il cuore in gola e senza dire una sola parola ti avvicini lentamente alla porta della camera. Afferri la maniglia tremando per l’emozione ed inizi ad aprire. Piano. La luce del corridoio illumina il tuo corpo e tu la senti dentro di te come una lama. Apri un altro po’ la porta, sporgi fuori la testa e guardi. In quel momento non c’è nessuno.

Ti giri verso i tuoi amici che ti guardano ammutoliti. Nessuno di loro ti crede capace di tanto, tranne la tua amica. Lei sa che lo farai. Il tuo sguardo si incrocia con il suo, torni a girarti verso la porta, la apri del tutto, molli la maniglia e fai un passo, oltrepassando così l’entrata della camera.

Sono le 10 e mezza della sera e l’albergo è ancora pieno di gente. Basta un nulla perché qualcuno ti veda. Chiunque in qualsiasi momento potrebbe aprire una porta e trovarti lì, nel corridoio dell’albergo, nuda, stralunata, quasi impietrita, vittima dell’estasi.

Quello che provi non è semplicemente godimento. È qualcosa che va oltre. È qualcosa che non si può descrivere. Cerchi con lo sguardo la porta della tua camera. La vedi. È lontana! È in fondo al corridoio!

Inizi a camminare lentamente, a passi piccoli ma distesi. Il nodo alla gola quasi non ti fa respirare. Il cuore batte così forte che lo puoi sentire in tutto il corpo. Il solleticare della moquette sotto i tuoi piedi scalzi ti fa godere ancora di più, ti fa sentire ancor di più il brivido di essere tutta nuda. Ad ogni passo, l’umido scende sempre più incessantemente dalla tua figa depilata. Più ti allontani, più il piacere aumenta. E più aumenta più ne vuoi ancora.

Arrivi alla camera, tocchi la targhetta col numero proprio come in un gioco e ti giri a guardare i tuoi amici. Altrettanto lentamente ripercorri il corridoio per tornare indietro, quasi barcollando per l’incredibile sensazione di piacere che stai provando.

Giunta in camera, il tuo sguardo torna ad incrociarsi con quello della tua amica come per ringraziarla di averti regalato una simile emozione. Lei ti abbraccia, ti stringe forte. Il tuo seno si schiaccia contro il suo e così anche la tua figa, sfacciatamente fradicia.

Stretta tra le sue braccia, in un inconfondibile sospiro di piacere, ti lasci andare ad un’altro orgasmo. Il secondo in pochi minuti. Un orgasmo talmente impetuoso che quasi stai per svenire. La tua amica ti adagia su un letto e tu ne assapori, sospirando, gli ultimi spasmi.

Rimani lì, col fiatone, nuda, inerme, sfinita, sconquassata dal piacere, con gli occhi socchiusi, senza pensare a nulla, come una bellissima bambola.

E la luce si spegne…

[prosegui al prossimo capitolo…]

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